Informazione di massa e responsabilità d’impresa

Evento accreditato dall'Ordine degli Avvocati di Perugia (n. 3 crediti formativi)
Venerdì, 1 Marzo, 2013 - 15:30

Il Corecom Umbria, quale Autorità garante per la comunicazione a livello locale, in collaborazione con Hook 231, spin off dell’Università degli Studi di Perugia, ha inteso realizzare le Linee Guida per il settore dell'informazione regionale, al fine di costruire precisi Modelli Organizzativi di gestione e controllo delle singole realtà imprenditoriali editoriali umbre.


Il d.lgs. 231/2001, ha introdotto un’inedita forma di responsabilità delle persone giuridiche conseguente alla realizzazione di alcuni illeciti penali di frequente commissione (es. concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione, delitti informatici, truffa in danno dello Stato, reati societari, omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, illeciti ambientali), realizzati nell’interesse o a vantaggio dell’ente da soggetti che operano al suo interno in posizione apicale ovvero da collaboratori e dipendenti.


Il panorama normativo di riferimento, peraltro, è in continua evoluzione, anche per effetto del costante, ma inesorabile processo di integrazione europea. Non sfuggono a tale normativa gli editori radio-televisivi, i quali possono rispondere di fattispecie di reato commesse anche senza il diretto coinvolgimento del management (si pensi, a titolo meramente esemplificativo, al caso della notizia divulgata grazie alla corruzione perpetrata dal singolo giornalista per lucrare informazioni riservate, oppure ad un’attività di “dossieraggio informatico” prodromica alla realizzazione dello scoop).


I pregiudizi connessi all’imponente apparato sanzionatorio (pena pecuniaria, misure interdittive, commissariamento, confisca) possono essere evitati grazie all’adozione di un modello di organizzazione, gestione e controllo, idoneo ad evitare la commissione delle fattispecie di reato previste dalla normativa.


Trattasi di un documento volto ad individuare, oltre che un codice etico aziendale, le aree di rischio ovvero le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati previsti dal decreto, nonché i protocolli e le procedure operative diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente al fine di prevenire la commissione dei predetti reati.


In definitiva, il modello organizzativo coniuga i vantaggi dell’esimente processuale con quelli derivanti da una più efficiente riorganizzazione aziendale.


La profonda eterogeneità che caratterizza i destinatari di tale disciplina, sotto il profilo della natura giuridica, delle dimensioni e della tipologia di attività svolta, ha suggerito al legislatore di demandare (art. 6 comma 3 del d.lgs.) alle associazioni rappresentative degli enti il compito di redigere le c.d. Linee-guida, aventi la finalità di indirizzare in maniera più puntuale le aziende nelle operazioni di costruzione e attuazione del dispositivo di prevenzione aziendale.


In questo modo, non solo si predispone un’indispensabile traccia di riferimento per le imprese, che altrimenti, prive, come sono, di una precisa prescrizione rischierebbero di formulare modelli inidonei a superare il giudizio di adeguatezza e a produrre il tanto ambito effetto esimente in sede processuale, ma si predispone anche un utile parametro di confronto per il giudice, nell’attività di valutazione degli stessi e si produce il non secondario effetto di promozione e diffusione della cultura della legalità nell’ambito della categoria coinvolta, la cui capacità di autoregolamentazione in tal modo è indubbiamente valorizzata, ma nello stesso tempo monitorata.
http://www.consiglio.regione.umbria.it/informazione-e-partecipazione/2013/03/01/corecom-informazione-di-massa-e-responsabilita-dimpresa-esp


In allegato l'invito con il programma completo della giornata.

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