Terremoto: raccontare per ricostruire
 
Concorso di idee per le emittenti televisive e radiofoniche umbre
 
Il terremoto di agosto e settembre 2016 ha distrutto case e capannoni. Molte infrastrutture materiali, in particolare le strade, hanno ceduto. Parecchi luoghi simbolo di identità e appartenenza sono crollati o sono stati pesantemente lesionati. Il sisma ha colpito anche i "mattoni" che, metaforicamente, tengono insieme le infrastrutture non materiali, cioè sociali, delle comunità. Luoghi funzionali al vivere insieme non sono più utilizzabili: scuole, centri sportivi, spazi ricreativi. Tante persone, intere famiglie, hanno dovuto trasferirsi, chi più, chi meno lontano. Sono crollate, insieme alle case, abitudini, punti di riferimento, pratiche che tengono uniti i territori: l'andare a trovare i figli o i genitori; le parole scambiate al negozio dove si fa spesa tutti i giorni; le ore passate nelle piazze, sulle panchine o seduti di fronte all'uscio di casa; l'incontro per strada fortuito, ma frequente, con gli amici, ma anche con conoscenti con cui si scambia un saluto; le riunioni nelle pro-loco e nelle sedi delle associazioni; le feste cittadine e di paese.
 
Moltissime aziende sono in ginocchio, non sono più in grado di produrre come prima e vedono il futuro con fortissima preoccupazione. Anche l'occupazione ne sta risentendo. Il turismo, volano economico dei territori colpiti dal sisma, è sostanzialmente azzerato: chi viene dall'estero, ma anche da altre zone d'Italia, dirotta la propria destinazione su luoghi che giudica più sicuri. Del resto, sono moltissimi gli alberghi e le strutture ricettive fortemente danneggiati. Il patrimonio culturale ha subìto, poi, un danno assai evidente, visto che non sono stati colpiti solo chiese e campanili.
 
Ci sono dunque alcune aree ben precise che il sisma ha messo in fortissima crisi, pensando alle quali è possibile chiedersi come si stia reagendo, quanto si sia perso, quanto sia rimasto, quanto si stia riformando:
- i legami sociali: quanto hanno tenuto le solidarietà tra famiglie e tra vicini? Quali risorse prettamente sociali sono state attivate dalle persone? Quanto hanno contato e stanno contando gli aiuti reciproci? Quanto sono stati messi a dura prova amicizie e rapporti sociali? Il tessuto relazionale si sta sfilacciando? Oppure il sisma ha permesso, nelle difficoltà, un rafforzamento della coesione?
- l'economia: quali sono state le attività più colpite? Come si stanno organizzando i produttori locali? Ci sono esempi e pratiche virtuosi? Ci sono persone che si stanno riconvertendo in altri mestieri?
- la cultura: quali bellezze artistiche hanno subìto più danni? Come si sta cercando di recuperarle? Che fine hanno fatto quadri, statue, palazzi, ma anche manifestazioni e feste? Che danno rischiano di subire le tradizioni popolari della zona?
- il turismo: quanto le strutture ricettive sono effettivamente lesionate? Come è possibile ripartire per portare nelle aree colpite soggiornanti italiani e stranieri? Come sta influendo la copertura mediatica del sisma sulla diffusione della paura nel visitare i luoghi?
 
Il Progetto Tv di Comunità, per l'anno 2017, si è concretizzato nella produzione di inchieste video sulle quattro aree tematiche sopra individuate (legami sociali, economia, cultura e turismo). Nella convinzione che il "racconto" di quanto accade nelle zone colpite dal sisma contribuisca a non far spegnere i riflettori sul terremoto, a far emergere storie ed esperienze utili, a rendere più solida la ricostruzione (sia materiale che immateriale), a far riflettere le comunità stesse sulle loro potenzialità. Un progetto di promozione a tutto tondo di un ricco patrimonio: di prodotti, di arte, di imprese, di persone.
 
Mercoledì 25 ottobre a Norcia, al Centro Polivalente Boeri, si è tenuto l'evento "Raccontare per ricostruire: legami sociali, economia, cultura, turismo", con  la premiazione dei progetti Tv di Comunità 2017 (clicca qui per la rassegna stampa e qui per il programma).